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16 Nov

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Pubblicato da admin  - Tags:  anziani, bing, cluetrain manifesto, conversazione, google, Italia, scenari, statistiche, web marketing

Nielsen segnala che i 3/4 degli utenti web spendono il 22% del proprio tempo sui social network e che si fidano il 70% in più delle opinioni di consumatori digitali rispetto ai modelli di advertising tradizionale (il 90% se si tratta di propri conoscenti). La conversazione tra utenti e utenti e tra utenti e aziende è diventata molto più trainante ed efficace per i prodotti ed i servizi che non la pubblicità martellante tradizionale. Un altro indicatore significativo di quanto il social networking stia diventando costantemente  strategico è dato dall'orientamento sempre più dipendente dalle piattaforme social dei grandi motori di ricerca, in particolare Google e Bing. Bing, il motore di ricerca sviluppato da Microsoft per sostituire MSN e fare concorrenza a Google, ha fatto un accordo con Facebook con il quale quando un utente si effettuerà una ricerca con Bing o con Facebook (i cui risultati saranno forniti comunque da Bing) saranno visualizzate anche le pagine web preferite dai propri amici del social network e segnalate attraverso il pulsante "Mi piace". L’annuncio rafforza la partnership già esistente fra le due aziende: Microsoft nel 2007 aveva investito 240 milioni di dollari nel social network, che può essere fra l'altro integrato nella nuova versione del Messenger di Redmond. "Ogni giorno la maggior parte di noi prende decisioni sulla base dei consigli di persone di cui si fida – ho spiegato Bret Taylor, chief technology officer di Facebook - ecco perché grazie alla partnership più stretta con Bing vogliamo dare agli utenti una sorta di 'raccomandazione' in più a chi cerca in rete". Sono cinque i social network più popolari in Italia: Facebook, conosciuto dal 61,6% degli italiani, YouTube (60,9%), Messenger (50,5%), Skype (37,6%) e MySpace (31,8%) . Dal 2009 al 2010 l’uso di facebook tra gli adulti con più di 50 passa dal 22 al 42%, mentre per gli utenti che hanno un’età maggiore dei 65 anni si passa  dal 13% nel 2009 al 26% nel 2010. Mediamente l’età d’uso dei media sociali è di 37 anni, nello specifico: - linkedin 44 anni - myspace 31 anni - facebook 38 anni - twitter 39 anni

Basterebbero questi pochi indicatori e notizie sulla tendenza degli investimenti per capire quale implicazioni daranno da oggi e nell'immediato futuro la presenza del business nei social media. I social media stanno assumendo una caratteristica di strumento di marketing che nessun altro media aveva suggerito e realizzato nel passato. La pubblicità diretta di prodotti e quella legata al brand dei marchi e delle società sta cambiando paradigma e si avvicina sempre di più all'antico legame diretto tra commerciante e consumatore con tutte le implicazioni che da esso derivano. La promozione a larghissima scala può ora essere sviluppata dalla singola intelligenza, protagonista della creazione, sviluppo e commercializzazione di prodotti e brand. La nuova rivoluzionaria azione si chiama conversazione e avviene direttamente tra chi vende e chi compra.

I mercati sono diventati conversazionali così come erano stati lucidamente previsti venti anni fa dal Cluetrain Manifesto.