ADV e reputazione

Stamane sono capitato casualmente in un sito che si occupa di No Profit. L'argomento mi interessa e ho cominciato a consultare la home page. La mia attenzione è stato subito attirata dai banner a destra dove un testo in evidenza parlava di madri casalinghe e di notevoli guadagni con un semplice lavoro part-time da casa. Ho cliccato e sono atterrato in un lungo publiredazionale dove una certa Laura Banelli viene portata ad esempio di fortunata utilizzatrice di un Survey Income Kit che l'ha resa padrona della propria felicità. Volendo addentrarci nella navigazione per farci del male e aprendo la pagina del KIT, McAfee Site advisor avvisa che :

Durante la visita sono state rilevate una o più offerte ingannevoli riguardanti opportunità di lavoro a domicilio.

Nulla di particolarmente clamoroso, il mio obiettivo non è quello di censurare i sistemi multilivello, dei quali dovrebbe occuparsi la Procura della Repubblica, quanto quello di sottolineare l'accettazione editoriale di un messaggio pubblicitario che può screditare la reputazione di un prodotto informativo. Parlo ovviamente del portale citato da cui molte persone transitano pensando di poter fidarsi dei suoi contenuti proprio per via del suo contesto nativo, il no profit, la solidarietà, la socializzazione.

L'ADV compare localizzato in uno spazio strategico, la destra visuale è la collocazione migliore, è invasivo quanto basta per essere interessante agli inserzionisti e colpire la'ttenzione del pubblico, la pubblicità non è avulsa dal contesto, come si suole dire. Pertanto l'editore deve essere attento ad ogni contenuto presente nelle sue pagine e non può permettersi mai di far cadere il rapporto di fiducia intellettuale che corre tra il suo prodotto e chi lo utilizza.

Dopo la mia piccola indagine  non ho continuato a navigare in Socialidarity.org, ovviamente non mi sembrava più molto autorevole qualsiasi argomento potessi trovare.

Se volete saper qualcosa di più sul prodotto pubblicizzato leggete qui e fate attenzione.